lunedì 29 dicembre 2008

No title


Pensavo a quando le ore di sonno diventano semplicemente un quantitativo minimo da raggiungere nello spazio di qualche giorno ed allora quello che ci sta in mezzo vive di intensità.

mercoledì 10 dicembre 2008

Sonni pomeridiani

Mi stavo chiedendo perchè delle canzoni quasi sempre preferisco le versioni acustiche,per lo meno quando sono a casa e il pomeriggio è già allungato nella sera,quando sono appena sveglio,che siano mattina o lo sei del vespro,quando torno in macchina guidando la mia notte a casa.
Ci sono giornate che non esistono perchè non hanno le ore giuste;quest'oggi aveva la luce bianca di questa mattina e la sua agitazione di sogni notturni che non sono altro che pensieri che si evitano.Ora c'è la luce morbida della sera e la separazione sta nel sonno che le divide e in quei pensieri un poco più addomesticati,anche se so che stanno sempre là.


Neil Young-Hey Hey My My


sabato 6 dicembre 2008

Freeride

Non scherziamo,parliamo di sesso.
Ognuno che legga,specialmente donna,lo faccia con attenzione,per favore.
La prima neve dell'anno è sempre un evento da queste parti e per alcuni di noi è un imbuto cerebrale che convoglia istinti tra loro distanti nella sostanza ma simili nella natura.
Inizia quasi sempre da neve battuta quando si sta fermi e ci si prepara.Chiudere gli scarponi vuol dire essere più sensibili,più precisi,più recettivi e poi si abbassa la maschera,volgendo lo sguardo al pendio sotto chè è vergine,intatto,brillante e liscio.Sembra tutto uguale ai profani,ma non lo è.C'è sempre una linea che dal niente emerge venendo agli occhi,volendo attenzione per estetica.Si parla di bellezza ed eleganza,signore.
Prima sensazione di movimento,primo contatto.
E' la consistenza la prima cosa.La neve è morbida come labbra,per divertirsi davvero,per entrare senza ansia nella situazione, è necessario che sia così.

Aumenta la pendenza e con essa la velocità.Un tunnel sulla tua linea che anche ad occhi chiusi è chiara.

Lo sci è uno sport fatto con il peso e l'equilibrio.Uno spostamento del peso e del baricentro ti fa cambiare la traiettoria,ti fa curvare,banalmente.
Banalmente,sottolineo.

Non è un mero esercizio ritmico,non lo è quasi mai.Lo è quando non c'è entusiasmo,quando si fa tanto per fare.
Il fattore è la simbiosi e la simbiosi non richiede ringraziamenti e dichiarata,evidente soddisfazione.Anzi.

Dopo alcuni metri di conoscenza ci si alleggerisce e poi bum,ci si inclina da una parte caricando il corpo e sentendo sotto i piedi la neve cedere sbuffandoti addosso se stessa;senti che le scivoli sopra,naturale,veloce e indolore mentre le lasci una traccia perfetta.Poi dolce l'accarezzi di nuovo prima che cambi umore in bizze di carattere,femmina com'è ed è allora che in questa corsa ininterrotta la tocchi con i piedi,per capirla, e, quand'avviene, affondi deciso con forza in una nuvola maggiore che ti copre il viso e da cui esci più veloce,più impetuoso,fino in fondo,per sempre,scivolando.

In fondo al pendio ci si volta quasi sempre a guardarsi.

C'è la propria linea.

La cosa più bella è quando non c'è quella gioia incondizionata e adrenalinica ma quel sorriso fermo,diretto.

E il sudore sulla fronte a ricordare che è corpo.

Consapevolezza.

65 days of static-install a beak in the...

martedì 18 novembre 2008

Privatamente dal pavimento

A volte basta una notte un po' strana,nata magari da umori non propri,ad innescare i meccanismi della riflessione e protrarli per alcune ore a cavallo di alcuni giorni,volgendo così il mio sguardo all'interno,in questo momento confuso,forse convulso,alla ricerca di risposte.
Non ne arriveranno di nitide,credo;ma comunque sia mi è necessario farlo al fine di ricordare la mia immagine e farla attuale,forse cercando di proiettarla oltre nel tempo,se avesse senso.
Ci sono stati discorsi da pavimento e parole emerse dallo stesso,generate nell' istante in cui sono state pronunciate e mancanti di un ragionamento a loro sostegno,volendo dire che c'era molto di campato in aria perchè il discorso era ripetitivo,comune alle altre otto,forse sei,persone con cui ho avuto contatti nell'ultimo mese.
Non credete che voglia sovrastare nessuno,sono io il primo ad essere disfattista,cupo,permaloso e un po'triste,nel senso estetico della parola,di questi tempi.
Si sentono solo lamentele nauseate che permeano gli animi di un malessere viscerale e inestirpabile,muschio viscoso da ambiente caldo e umido qual'è il corpo umano dall'animo lascivo e civile,colonizzato dalla malattia che s'infiltra nelle intercapedini delle nostre vite comuni.Sono troppo drammatico?Forse si,forse come tutti noi ci diciamo oggigiorno,vorrei qualcosa di diverso,per me,in questo momento.Dal suddetto pavimento sono nate immagini di donne bellissime che attraversano a piedi nudi la mia quasi completa mansarda,senza impegno e senza solo sesso,per un'idea perfetta e leggera,primaverile nella temperatura e quieta come una sera chiara.Ci sono state vacanze dall'altra parte del mondo e anche sogni della cima del mondo,immagini di treni passati che hanno per riflesso la vita di oggi vivendo la quale mi sento attardato.
Non c'è una meta tangibile,mio caro Poggiani,per te.
Non ho la capacità di sentire il reale e apprezzarne la consistenza ma ho forse quella di dilatarla con le dita,prolungando linee che impressionano la mia vista.
Eppure vivo in un mondo di persone senza cui non ci sarebbe tutto questo,sono il mio ossigeno e il mio ego,la bilancia del mio essere,senza cui non potrei essere.
Ora però che il momento è asfissiante e le energie scemano mi perdo in un bicchiere d'acqua facendo di questa mia inclinazione, che per sua natura mi richiede silenzio,l'esibizione nevrotica e canalizzata dei desideri più inutili.
La verità è che sono aggrappato alle persone perchè quello che dovrei fare è uno sforzo importante,un salto nel buio che sono certo sarà ripagato,in qualche modo ,in futuro ma ora,con questo animo frenetico che evita la sua direzione,raccogliermi e distanziarmi diventa difficoltoso solo perchè nessuno mi dice che sono bravo e bello a fare così.
Quello che adesso mi fotte è il consenso.
Cerco la mia forza.

domenica 9 novembre 2008

Sere rare

Una sera come questa con questo suo carattere un po' triste arriva senza avvisare,prendendoti alle spalle nel suo abbraccio ampio e affettuoso.
Ho consumato presto una cena calda che mi ha lasciato un buon sapore in bocca e una gradevole temperatura sulla fronte e sul viso ed ora me ne sto rasoterra sul mio puf asiatico,con le calze ai piedi e le luci medie,con un bicchiere di vino di cartone,qualche immagine di mia proprietà dietro gli occhi e un nuovo,simpatico Don Chisciotte che mi guarda da sopra il pc(la mia lotta con la tecnologia...).
Ogni tanto ho voglia di questo stato d'animo perchè è una coccola mentre non tengo guardia ad alcuna posizione,per questo solo momento quando sto dietro,dentro,gli altri.Immagini.
Non è male questa sera.

The National - Lucky You

lunedì 27 ottobre 2008

De week end (il lunedì sera)

E' stato un ottobre drammaticamente bello,caldo e assolato ma alla fine la pioggia è arrivata e s'è portata la nebbia come mantello facendo le strade lucide
in questi primi giorni brevi.Sera immediata.
Mi accompagna scivolando,gocciolando note, un pianoforte solitario assolutamente non rock.Mi sanguinano le gengive e il gusto non è cattivo.
Immagino gocce ematiche precipitare in un lavandino d'acqua fredda scomporsi in filamenti e riccioli e diventare verdi.Verdi sono certe sere di pioggia,verdi sono le gocce che sembrano linee veloci che non si possono evitare,senza temperatura e impatto hanno solo il colore.E' un sadismo cattivo.

(il pianoforte sta in "Dell'universo assente-Luciano Cilio)

sabato 11 ottobre 2008

Placebo-Black Eyed

venerdì 10 ottobre 2008

The concert in Central park

April come she will



A Heart in New York


Me and Julio down by the schoolyard

venerdì 3 ottobre 2008

Ottobre


Un venerdì di riposo inaspettato con ottobre iniziato silenzioso senza che me ne accorgessi o,meglio, senza che me ne accorgessi fin'oggi.
Nella tarda mattinata era ancora piuttosto brutto e non si capiva bene da che parte andasse la giornata,si sentiva solo un poco di vento.Alcune vicende del primo pomeriggio mi hanno alterato la percezione dello scorrere del tempo e mi sono perciò ritrovato a mezza costa su un declivio assolato quando erano le cinque,celebrate da campane vicine senza che la civiltà fosse nè distante nè dietro l'angolo.
Avevo il sole in faccia e il cielo era pulito,il vento cresciuto per spogliare i boschi dalle foglie e pascolare qualche bianca nuvola superstite e innocua.Nella piana d'Ossola scorrono due fiumi che in quel'ora e da quel posto erano argento lucente e le alte montagne in fondo avevano cime di nuova neve che si alzava in stracico velato e lungo,sospinta nel vuoto in danza,caduta in precipizio fino a rispiegar le ali per posarsi distante dove solo si può sognare.
La luce s'appoggia più dolce senza scollinare oltre gli spigoli tagliati netti e le ombre sono più lunghe;le montagne coprono così vaste aree di cui ne senti già il freddo ma,dove il sole illumina,si stende un tappeto che va dal giallo al rosso,uniforme e al tempo stesso vario.
Immaginate ricci di castagne a terra e che quella terra è umida e ne ha il colore:i passi vi affondano pochi millimetri in più e a me piace.

Il vento è sceso in basso e così la luce,è quasi sera.


(le immagini sono dell'anno scorso di un giro con un amico e sono sue)

giovedì 25 settembre 2008

Inter rail 2002

C'è stato un periodo prima di questo Poggio e fu prima che venissero lo Strambo e il bar Italia,prima che venisse il Trash,prima che venissero alcune donne.

Nell'estate del 2002 partii per il mio secondo inter rail in Spagna,il primo da solo.Fumavo ancora e fumavo piacevolmente,anche solo,canne.Era un momento giovane e sembrava incredibilmente carico di riflessione.Fu un viaggio molto silenzioso,credo, ma ebbe anche dei momenti,nell'allucinazione,gitani.Ricordo la sera ad Almeria ad esempio quando,con la tapparella abbassata per tre quarti,mentre fumavo la mia cannetta,osservavo dall'alto del quarto piano di un piccolo hotel trovato casualmente la gente affollarsi nello stretto vicolo centrale:luce arancione e movenze iberiche,profumo nell'aria,tende come al mercato,al vespro.Uscii e di quella sera ricordo bene la brezza fresca nei pressi del lungo mare,camminando a lungo e senza direzione.

Ci furono notti in treno a parlare con sconosciuti,giornate di mare,giorni di debolezza e giorni di incoscienza,giorni di pranzi al piccolo bar del porto,serate di sangria con due famiglie di inquietanti lituani vicini di tenda.Ci fu molto in diciannove giorni da solo.

A volte dovrei ricordarmene.

sabato 20 settembre 2008

Quasi mattina

...quando non sai se sei stato uno dei denti dell'ingranaggio che ha mosso certe persone in avanti o se sono loro ad esserlo ed è per questo se non sai se sia nostalgia o tristezza.

...so che non funziona così e continuo a non capire senza rassegnarmi.

Sabato.Trofeo Birra Moretti.

Tre del pomeriggio di questo futtutissimo sabato e sono a casa.
E sono tornato,a casa,per la precisione.
Fottutissimo approdo di un'iterminabile settimana di lavoro conclusasi un'ora fa, dopo ventisette metri cubi di cemento gettati con benne da 0.3 appese sotto l'elicottero.
Il sabato,in teoria,non lavoro.
E allora vaffanculo alla doccia di prassi e si stappi questa moretti gelata...e lo faccio col manico di una forchetta sporca,aprendo la finestra di questa mansarda chiusa nella sua puzza di giorni stagnanti,con la pelle impolverata,con gli schizzi di calcestruzzo ancora in faccia,sbadatamente in mutande,alzando un po' il volume,vedendo che c'è il sole e pensando che di stasera non me ne frega niente perchè adesso,in questo momento,in questo istante,ho finito di correre per questa settimana.
Non correre che anche vuol dire,per voler dire, dietro alla gente,che poi a volte sono anche persone,perchè a volte sembrano un'udienza papale privata(ed è quindi già bene starne distanti),perchè a volte sono immediate e insipide e a volte stanno come te,a godersi un solo cazzo di momento,il sabato pomeriggio,senza i normali compromessi.
Salute.
Black Rebel Motorcycle Club-Spread your love

domenica 7 settembre 2008

Mordere


Per la durata di un pensiero complesso si abbandoni ogni buon proposito,nessun buonismo,nessuna pietà,nessune bontà.
Istinto inteso come un atto irrinunciabile come lo scatto di una tagliola,facendo il piacere,per una volta,di non star lì razionalmente a sezionare le possibilità e le cause che stanno all'origine poichè,in definitiva, ricorderete solo il suono metallico di quando le parti si serrano.

Il rumore dei denti contro i denti chiudendo la bocca di scatto.

Il morso è il metodo più diffuso tra i predatori per uccidere.Togliere l'aria alla vittima mentre il suo gusto scorre in gola,sulle labbra e poi,senza sapore,sull' epidermide del tuo stesso collo,in canali di sangue rosso.

-E tu non molli la presa mentre il tuo respiro riacquista regolarità togliendola alla sua vita.-

Diapositive di colli di donne.Il loro gusto,la tua voglia di stringere.Contrazioni muscolari,forza immane che non tieni mai presente.

Pronto all'agguato,ora,confondi le situazioni,gli uomini e le donne, scegliendo nel gruppo i soggetti migliori.

giovedì 4 settembre 2008

Mezzogiorno mangiando al pc

Forse dovrei essere euforico e festeggiare la quindicina di giorni di prova di un nuovo lavoro.Immaginate che bello lasciarsi andare nella corrente della felicità data da questo successo parziale,compiacersi un momento con sorriso irriverente e soddisfatto.
Forse dovrei essere contento e speranzoso per un bacio notturno sfuggente e inseguito da tempo che ha,però, già il gusto di un bacio in fuga.Mi è inevitabile quel disappunto poco rabbioso quanto sfiduciato.Fotografia di labbra con due parole sorridenti,in rosso.Ora in quella bocca cadono le più deboli foglie settembrine.
Forse potrei ammirare la bellezza del mio nuovo tappeto sul quale ieri sera mi sono seduto per la prima volta,solo.

Fuori è piuttosto grigio e le nuvole cariche d'acqua non piovono ma si attaccano alle montagne,tra gli alberi,come barba sfilacciata.

Nick Drake - Hazey Jane I

mercoledì 3 settembre 2008

Ascoltavo dopo tempo.

giovedì 28 agosto 2008

Ricordo una notte in cui mi era difficile addormentarmi.
Mi alzai e a piedi nudi percorsi il primo tratto del corridoio sentendo la moquette sotto le dita ma quando poi feci un gradino dopo il quale c'era parquet, mi resi conto,al buio, di essere nella stanza fulcro della casa,interamente lignea.Legno marrone scuro.

-Alzavo lo sguardo e oltre la grande vetrata c'erano le luci di Los Angeles che, distanti, brillavano come accesa brace brilla quand'è esposta a una corrente leggerissima.-

Avevo 16 anni,dieci anni fa.

martedì 19 agosto 2008

Quando?


Ieri sono andato a dormire spiando dall'abbaino della mia legnosa mansarda,farsi piena la luna dietro nuvole fatte a pecorelle e mosse da un vento veloce.
Lei immobile e luminosissima,loro fugaci.

Mi sono addormentato cullato al ciò che ho visto e dall'aria rinfrescata,speranzoso e quasi...

Il mattino è nuvolo e grigio e non luminoso.La luce non disturba gli occhi ed è un giorno di brutto tempo,evidentemente,ma non piove.Non c'è neanche una speranza che migliori nonostante dua squarci effimeri di sole.Tiene così per tutto il giorno,senza che le nuvole abbiano uno sfondo a contrasto su cui assumer forma,c'è sospensione.E tempo che passa.

Sembra,in questi giorni,che qualcosa debba capitare,che stia arrivando,che sia imminente ma, se il tempo passa ed il cielo è uniforme e grigio e niente succede,si perde compostezza e sopraggiunge la frenesia e la necessità che qualcosa si muova comunque.

Rifugio nel dolore.Abrasioni e bruciore sui palmi poco allenati eppur non basta.

Mi vien da dire che il Mondo stia borbottando qualcosa ad alta voce,riflettendo tra sè e sè, quando piove,non appena è buio e pochi si accorgono.

Stasera sono uscito.

lunedì 18 agosto 2008

Ponte di Ferragosto

Ho passato questi giorni pressochè isolato,tenendo accesi al minimo i contatti con il mondo ed esplorando,forse solo con la testa, ipotesi aliene sia per quanto concerne il supposto divertimento sia per quanto ne è di rincorse tardamente arrestate.Stupido.
Ha piovuto molto e molto sono stato in casa,senza voglie ed eccitazioni,solo lontane fantasie.
Sono uscito quando è comparso un po' di sole e la prima cosa che ho pensato è stata che il mondo non era vero perchè il mio occhio non lo sentiva,era troppo teso,troppo disabituato.Ho provato a rilassare le tempie partendo proprio dagli occhi,chiusi,per stabilire un contatto tra visione e visto ma la corrente non passava e il risultato è stato trascurabile.
Non mi sono rimasti che i vaneggiamenti.
Mi sono chiesto ancora una volta il perchè,il motivo,la ragione che muove questo grande circo e dal liceo è spuntato Darwin.Lui,le tartarughe,gli uccelli e l'evoluzione e ovviamente se ne evince che la riproduzione è l'immobile.

Mi sono sentito osservato e mi sono guardato dentro,dietro,di fianco e tutt'intorno,in questo tempo.

Mi sono chiesto se la maternità (o paternità) non sia un regalo poco ponderato e anacronistico per bigotti nostalgici.
Un cioccolatino vale un altro.


Spero di no.Spero che Darwin fosse un coglione.

mercoledì 13 agosto 2008

Eraclito da Efeso


Apostrofato come l'oscuro a causa del suo stile estremamente criptico e privo di punteggiatura,Eraclito da Efeso si attesta a buon diritto tra i più grandi filosofi pre socratici.
Nato da famiglia aristocratica nel 540 a.C. venne additato dai suoi contemporanei,a causa del suo atteggiamento, come un grande stronzo superbo e altero;
celeberrimo per quel "panta rei" lo è meno per la "dottrina dei contrari" e per quel "logos" che pose sopra tutto,forse solo al pari del fuoco,l'archè da cui tutto ha origine.

La sua scomparsa è tragica.

Alcuni incivili lo danno vittima dei suoi stessi cani da guardia che pare non lo riconobbero al ritorno da uno dei suoi periodi di eremitaggio,altri,più informati, lo descrivono talmente superbo che per curare l'idropisia di cui soffriva,si cosparse di letame finendo poi essiccato con esso.Fantastico.


"Pronto?ciao Eraclito sono Poggio..."
"Cosa vuoi?"
"Non è che che ti è avanzato un bilico pieno di merda da rovesciare tipo alle piscine comunali il sabato pomeriggio quando la bella Domo prende tutta insieme il sole?"
"..."
"Ah Eraclito...quella che scorre per favore..."
"Ok"

lunedì 11 agosto 2008

Calexico.All systems red.

18 ottobre a Milano.

Generalmente sono più desertici,ma oggi li ascolto così.

lunedì 4 agosto 2008

Interruzioni,interruttori.

Domenica semi attiva con sveglia molto presto e intensità degli sforzi in evidente diminuzione nel corso delle ore.
Arrivo a casa nel tardo pomeriggio salendo le scale con un certo ritmo con il pensiero rivolto al pc che fortunatamente,appena lo raggiungo, mi da notizie confortanti sullo stato d'essere di Marco,in discesa dal K2 dopo le terribili vicende di questi giorni.Mi sciolgo un po' ,con le mani, i muscoli del collo;meno male,penso.
Mi arriva un sms con cui mi si chiede se vado a cena e al quale rispondo con un lapidario "dove?", deviando al contempo dalla mia intenzione di fare una doccia in favore di una tappa divano dal quale,nudo,accendo automaticamente il televisore.

Mi sveglio che la luce è cambiata ed è tutto molto più scuro,il televisore è sempre acceso e silenzioso,il programma diverso.Sono le nove e qualcosa e avevo una cena.Comunico che mi sono addormentato,mi dicono che non avevano dubbi,penso "meglio così".
Mi guardo intorno notando che c'è un gran casino:ho roba ovunque,vestiti e zaini,scarpe spaiate.Devo lavare i piatti di ieri e adesso che ho declinato a modo mio l'invito, ho una cena da cucinare.
Inverto la testa con i piedi.


Mi sveglio ed è buio.Ho mal di schiena e vado a pisciare,poi nel letto.


Suona il telefono che trovo a tastoni e mi sveglia.E' T. che mi dice qualcosa su cosa ha fatto e che sta tornando e che... cade la comunicazione e non ne ho la colpa.

Suona qualcosa e ora che capisco che è il telefono non sono completamente sveglio,comincio a perdere colpi.Penso facendo una smorfia simile a uno sbadiglio che non so che cazzo di numero sia.Per forza.E' F. che mi chiama dagli Stati uniti e che sta lavorando come un pazzo ma che avrà una settimana di ferie quando torna.Faremo u po' di montagna seria,bene.Mi ha fatto piacere sentirlo.


Ho una terribile sensazione sulle mucose della bocca,un misto tra paralisi e un ambiente per culture batteriologiche in vitro.Afferro la bottiglia di acqua S.Gemini che mi toglie il respiro al primo sorso,peggiorando la situazione con l'effetto inondazione.Mi sveglio del tutto,incazzato.
Accendo una lampada costruita da mio padre che sta a bordo letto e il mondo che scopro non ci appartiene veramente.
La luce è rossa e si posa sul legno.Un po' sembra di essere in un night ma mi sembra di più una favola o un parallelo.Forse spunterà un antico fantasma o il fantasma di mia nonna o quello di nessuno,forse la notte mi parlerà.Non so bene quanto sia sveglio e quanto stia sognando.Penso i veli di seta siano belli,sul corpo di una donna,con questa luce.Non ci sono nè veli nè donne.Sono suggestionato da quelle viste oggi in costume.
Vado al cesso alienato come uno zombie verde nella luce rossa.Sento di aver fame tornando verso il giaciglio.Fa niente.
Spengo la luce rossa malvolentieri e riscopro quel buio normale.Era più bello quel mondo là.


Sogno un appartamento in cui faccio lo studente universitario con gente improbabile.Non c'è niente del passato.Malessere.


Mi sveglio ed è presto.Questa notte ha già i suoi strascichi.


Mi sveglio ed è chiaro.Mi alzo rigido,faccio due passi di numero e vedo roba ovunque;la scavalco e metto su il caffè mangiando due brioches,che fame cazzo.
In tutta la stanza esiste una sensazione,quella di certe mattine.

Cesso.Preparazione rapida.

Varco la porta e mi volto perchè sembra che ci sia qualcosa.Ancora,un altro alone notturno.

Clic.

Presento un cortocircuito ancora distante.

a silver mt. zion: Stumble then rise on some awkward morning

venerdì 1 agosto 2008

Sci d'estate


Ieri siamo saliti con gli sci e le pelli alla capanna Regina Margherita che sta sulla punta Gnifetti,la più meridionale del Monte Rosa,a 4554 metri.
Gran fatica ma grande soddisfazione.
In cima c'era vento,che amo.
Incrociando le dita per Marco e Roberto che oggi stanno tentando la cima del K2.


Questo è l'arrivo in cima.

lunedì 28 luglio 2008

sabato 26 luglio 2008

E' tutto il pomeriggio che è così.Ho voglia di bere.
Non si scappa.
M. è passata nel pomeriggio a bere un caffè e ci siamo vicendevolmente,gentilmente,manifestati la voglia di bere un po' oltre il limite normale.

Obiezione accolta secondo legge,cioè la mia volontà.(solo una scusa??!!)

Fottere è un'utopia ma almeno,visto che il comunismo ha vinto una volta su mille,mi appello alla storia cercando pagliativi.Oro nel Klondike,brillanti sconvolgenti tra lo scorrere d'acqua che in fondo non è altro che la cosa più semplice.Noi che umani s'assegna un valore perchè se non tocchiamo,nessuno può credere.Democristiano consenso.Democratico,consenso.

Utile che cosa vuol dire?

mercoledì 23 luglio 2008

Argilla(da plasmare)

Questa è la prima sera d'estate.
Non avevo veramente voglia di andare a casa e ho allungato un po' di più la strada che mi ci avrebbe condotto.Certa musica senza attenzione.
Cena da un amico per un totale di tre elementi:io,il padrone di casa e il cuoco designato,chef professionista;crudo di pesce come filo rosso.
Nella mia mansarda c'è un amaca gialla in mezzo al salotto che al momento,dato che sono qui,giace interrogativa e ferma con tratti malinconici e decadenti.
Scivola,il bel tempo.
Il bel tempo vuole energie che non ho perchè non c'è un catalizzatore degno o sufficientemente magnetico da deformare in linee riconoscibili un pensiero abbozzato.
Il prato tagliato del bordo piscina non è la sabbia calda di una spiaggia.Asciugamani grezzi e lavati con parsimonia d'ammorbidente contro lievi pareo,giusto per inquadrare la differenza di temperatura che il suolo irradia.
Da qualche tempo non respiro il mare.Irrequieto.

martedì 22 luglio 2008

Ben trovati

Buonasera e benvenuti.



Dopo molto tempo e molti inviti del caro Madison,approdo anch'io nel mondo dei blog.

Non c'è stata una scintilla ultima e determinante ma forse evoluzione necessaria fine allo scioglimento dei nodi intricati che altro non sono che i miei pensieri;giusto per provare a prenderli uno alla volta e svilupparli attraverso la tastiera e il linguaggio,seppure sia una forma limitante.

S'intenda.



Credo che nella successione dei vari post ci sarà da ridere.

Ci saranno un sacco di cazzate e di contraddizioni,ci saranno delle storie,alcune vere,altre verosimili,altre fantasiose,altre che non ci saranno e altre che non finiranno perchè quando scrivo perdo il filo,ma varrà iniziarle e poi fanculo alla fine.Mica serve e se fosse non ci si accorge mai di quando qualcosa finisce.



Ci saranno mille errori e mi sentirò in imbarazzo e difficoltà.



In alcune cose mi chi conosce mi ritroverà,in altre per niente no.



Mi piacerebbe fosse così come viene e mi piacerebbe spiegare cosa voglio dire con empatia,con respiro e con linea ma ci sarà tempo.



Intanto devo imparare a fare tutto che io,con la tecnologia,ho dei problemi. E non solo con quella,cazzo. (TT!!!)



Un abbraccio.