mercoledì 16 dicembre 2009

Requiem

Ho sempre sospettato che la mia condizione fosse di privilegiato ed effettivamente lo è.
Ho discorso alcune volte con un amico a proposito di questo,schiettamente e certamente protetti dalle ore prime della mattina,tra le mura di un locale chiuso in ogni senso,temo in ogni tempo:una sorta di maledizione di Tutankhamon.
A volte,in quelle notti, ci siamo gonfiati proclamando furenti la nostra nobiltà intellettuale,il nostro spirito luccicante d'argento,la nostra origine;abbiamo gioito per il nostro dolore perchè affondava i suoi piedi nella terra.
Virate strette e spirali dialettiche risollevavano le sorti meste della nostra fantasia generando scherzi,giochi e viaggi leggeri dai colori pastello di grosse macchine decapottabili con la sensazione del loro vento in faccia:d'improvviso erano giornate serene,nella mia testa.

L'altra sera tornavo a casa e ho guardato il cielo nero d'inverno povero di stelle e ho sentito sulla pelle tesa del volto il freddo,pizzicare.Come allora quando uscivo tardi da quel posto.

Il giorno prima dell'altra sera ho perso il lavoro.

mercoledì 11 novembre 2009

Come si chiama quello che ha inventato la stampa?


Le serate che non fai mai servono per specchiarsi in pochi anni fa e per provare a stravolgere le unità di misura senza riuscirci.
Vedo piacevoli ritorni.

venerdì 25 settembre 2009

Nel caldo della tuta


Questa serata mi aspettava al varco da un po' di tempo,come un appuntamento rimandato finchè inevitabile.

Non sarebbe stato possibile una volta di più il consueto passaggio crollo di energie-perdita di sensi-svenimento-morte sul divano- che di solito avviene con il rientro a casa dopo il lavoro.

La casa un casino e anche in tv niente di abbastanza alienante.Di solito il primo è un pensiero o meglio,una visione concreta, della quale mi è facile far finta di niente e il secondo un torpore comodo nel quale,spesso,affondo senza neanche far la doccia,consumando un pasto rapido senza gran preparazione nè alcuna ritualità.

Stasera mi sono alzato dal divano spegnendo la tele e mi sono fatto una doccia con della buona musica e la luce bassa,ho acceso un incenso,messo una tuta e ho tirato insieme i vestiti sporchi sparsi un po' dappertutto.Ho messo sui fornelli una padella e una bistecchiera e mi sono cucinato dei semplici spinaci,due bistecche e una pera della coop ma di nuovo c'è che li ho mangiati apparecchiando finalmente il mio mitico tavolo alto trenta centimetri e ho aperto una bottiglia di rosso che è un regalo che non mi facevo da tempo immemore.

La musica non ha smesso un secondo di suonare e finito di mangiare ho anche lavato i piatti.

Vi sembra così tanto normale?

domenica 13 settembre 2009

Lavoro e futuro,di notte

Ci sono notti d'agitazione interiore e ansia e questa è una di quelle.

Non c'è musica nè altro che contorni in qualche modo questo scrivere che primariamente è un furto di ore a quelle che mi separano dal risveglio,cioè tra abbastanza poco,non più di cinque. E' il modo più semplice per passare attraverso il sonno che non arriva e alla stanchezza che,benchè ci sia, è spazzata via dall'oppressione che mi sembra di avere al petto ogni volta che mi sdraio,solo,rigirandomi e senza una compagnia così come mi ero invece ben abituato ad avere in quest'ultima settimana di vacanze al mare,dopo anni d'assenza.

E' incredibile a dirsi ma è ineffabile la solidità morbida che senti con un corpo vicino.La tranquillità.

Donde venga questa agitazione è facile e sbrigativo a dirsi quanto sia difficile,con l'imminenza del risveglio,sconfiggerla e riposare.Ebbene:

Già è traumatico tornare dalle vacanze normalmente figurarsi poi se il proprio contratto è scaduto e,sebbene ci fosse la più che affermata ipotesi di rinnovo,nonostante sia probabile che verrà formulata nei prossimi giorni se non domani stesso,durante il contatto telefonico di questa sera con il direttore operativo,mi sono permesso di ricordare che io non ho ancora ricevuto nè firmato alcunchè per cui preferirei evitare i cantieri fintanto che non si sia stabilita a legge tutela reciproca ottenendo un duro cambio di tono oltre che di non destinazione lavorativa,come a rimandare tutto a un tempo successivo al passaggio delle mie "bizze".

In vacanza ho preso a leggere "il Giuoco delle perle di vetro" ed essendo già a buon punto,stimolato dalla quiete menorchina e da quella lettura ho cominciato a pesare l'oppressione di un lavoro poco stimolante e a soppesare ciò che è passato e ciò come si figura,contornandosi a me.

Fa un po' paura mentre questa notte continua.

mercoledì 29 luglio 2009

Riassunti

Non scrivere per un così lungo periodo è indice di scarsa introspezione,forse.

Manca l'appiglio alla personalità,che vuol letteralmente dire che manca ciò che contraddistingue una persona,cioè il suo pensiero. (Cartesio?!!,qui aprirei parentesi poco congruenti...spunti soppressi da parentesi le quali,da sempre,sminuiscono grandi argomentazioni,esercizi tecnici per annoiati.)

Pansavo,semplicemente,in queste mie uniche più che rare ore di presenza tra la gente, che fin da quando sei piccolo i temi che ti fanno fare per imparare qualcosa sono volti a RIASSUMERE anzichè a sviluppare un 'idea.

Sono vittima di ipotrofia ideale e questa cultura insegnata mi fa schifo,ed io faccio altrettanto schifo per chè mai mi impegno a formarne una mia.

Convenienza fottuta.

giovedì 11 giugno 2009

Han taglaiato il fieno e di notte non lo vedi ma l'annusi meglio.

Sono uscito un'ora stasera e di questi tempi è già un evento.Sono uscito dopo cena,verso le dieci,sconfiggendo il divano e una forma di stanchezza latente perchè avevo come una curiosità che non so da dove venisse.Avevo anche voglia di calippo.Ne ho mangiati due all'ananas.Mica male.

Ho una notizia:è estate.

Prima considerazione e imperativo da tatuarmi sotto pelle:non perdertela,l'estate s'intende.

C'erano un paio di manciate di persone e ce l'avevano scritto in faccia che non si sta male,che la stagione leggera è qui e che permette di andare in giro senza preoccupazioni,senza tante giacche e con un po' di buon umore.Tornando alla macchina,nel parcheggio buio,c'era anche un bellissimo cielo sotto il quale si riesce a stare perchè non fa più freddo e non è una banalità se in qualche modo si può notare.
Mi hanno anche dato un paio di notizie su eventi,feste,concerti,sitazioni.Alcuni erano anche contenti di vedermi.
Ci devo mettere un po' d'energia.Forza.

Yo la tengo-season of the shark

sabato 30 maggio 2009

Nebbia e neve

Tramezzini confezionati che sanno di plastica più bevanda al pompelmo rosa:questo è il mio pranzo e mi fa abbastanza schifo nonostante il non trascurabile dettaglio di essermelo scelto,il pranzo.
Energie al lumicino tendenti al ribasso perchè non ho la capacità e l'umore adatto nè adattabile per riposare.
Tutto ciò che richiede attività e attenzione personale passa da qualche parte che dev'essere più o meno,sicuramente abbastanza,distante da me.
Ho la casa che è un casino e appare lugubre come un ripostiglio poco accogliente o almeno è quello che mi pare.Ho il letto disfatto,calze sparse,una pesca nello stesso scaffale da tre giorni e non faccio la spesa da dieci.
Non capisco cosa passa intorno e da qualche giorno l'umore di una persona che confrontato col mio da lo stesso effetto della nebbia sulla neve.Quando è bianco su bianco si perde l'orientamento,gira la testa e vien da vomitare.Non è per lo schifo ma perchè non sai dove sei e vorresti solo trovare il modo di stare meglio e mettere tutto a posto.
Oggi è una giornata amara e non ne rifiuto il gusto perchè in fondo all'amarezza c'è una nota triste che arriva profonda ed è una nota per me.Un modo per avere attenzione propria.

giovedì 9 aprile 2009

Professare

Che differenza c'è tra chi cerca un gesto perfetto e chi cerca di perdersi senza condizione?!

giovedì 2 aprile 2009

2 Aprile,anzi 3

Eccomi,eccomi,eccomi.
Notte e brutto tempo con temperatura elevata che garantisce pioggia,acqua senza dubbio,finchè dura.
Ho trovato quache dialogo e alcune istantanee della mia latitanza,alcune "d'ironica" provenienza altre di piacevole dicorso. E' molto che non leggo un libro intero,cazzo,è tantissimo. Non ci sono mica tente idee se resuscitano anche i locali sepolti in prossimità della Pasqua:o è un altro miracolo o l'alternativa è morta,apprezzando comunque lo sforzo a disprezzo di chi si possa offendere.Critico la pubblicità perchè da certi mi aspetto di più,sapete certamente farla meglio,non siate facili...forse manco e certamente sono un ignorante indegno di criticare ma neanche voglio cimentarmi e se scrivo è solo perchè ne ho voglia.Non esibisco,non sulla fatica d'altri.I nomi,in grammatica,da scuola elementare,talvolta sono propri.Qualificano un soggetto.Chiamatemi pure merda.

venerdì 6 marzo 2009

Una storia


Scorrevo blog di amici ricordando a mia volta che è da lunghissimo tempo che trascuro questo mio angolo senza scrivere.
Non è certo un dovere,del resto;semplicemente è una condizione figlia di questo momento.

Consideravo però alcuni stati nei giorni addietro generati dall'io distratto attratto dall'inconsistente,esplorazione sensoriale che in definitiva contempla il nulla.Mi chiedo ogni volta se sia un richiamo reale o una fantasia e senza darmi risposta,perchè non voglio,lascio ora spazio alla fantasia con immagini fantastiche che sono un mondo piacevole,un rifugio sicuro ed ,ancora,terra di mezzo nel dubbio sopra citato.

Toccare pelle con mano è lo scivolo giusto per chiudere gli occhi e pioggia e vento sono compagni di viaggio troppo saggi e criptici per essere ignorati.
In giorni duri come la realtà, dominati dalla praticità e dalla stanchezza, mi addentro in strette valli verdi e afose dove tra alti precipizi rocciosi scorrono impetuose acque marroni che con un rombo assordante coprono ogni parola pronunciata d'acqua vaporizzata da una cascata inevitabile.
Ma il cammino prosegue e la terra battuta che è il sentiero sul quale si cammina si snoda salendo sinuoso tra erba bassa scossa ad onde dal vento freddo.Sulle braccia nude,pelle d'oca.Il sole è luminoso senza dare fastidio ed accende i colori.
Una tenda e la notte e piccole luci sulla fronte dei compagni.Qui risiede ancora l'uomo,qui si guardano ancora le stelle e alle otto è già notte,qui si va a dormire senza pensare,qui non c'è letto ma sotto la schiena c'è la terra.
L'alba non è mai comprensibile come un tramonto perchè è buttare un occhio sulla giornata,sul futuro.Non è malinconica,semmai intimorisce.

Si sale su in alto a scoprire la neve e le alte vette.

Slanciate e fiere,inamovibili Dee dall'anima irascibile,votate allo strazio e all'urlo,assetate di cielo perchè ci sono vicine,vogliono la quiete e il buio dello spazio cosmico,ci tendono per natura ma mai saranno soddisfatte.Conoscono molto.
Lassù il vento le sferza di continuo sparando pennacchi di neve per centinaia di metri,il freddo è insopportabile e la roccia si aggrappa a se stessa porgendosi al precipizio senza esitare.Quando poi vi si addensano contro le nubi le montagne scompaiono ad ogni vista in sacrificio e cala la notte coi suoi primi fiocchi di neve.Lassù si scatena la tempesta.
I fiocchi sono miliardi di proiettili gelati che schiantati dal vento rimbalzano sul ghiaccio tormentato,le nubi e la nebbia si muovono veloci come assassini e demoni ancestrali,il buio è ovunque,quell'urlo è un'ululato diabolico,la velocità è travolgente,il panico è totale mentre la montagna se ne sta sempre lì a cercare con il suo cuore immobile le stelle fredde e forse piange quand'è nascosta perchè non si libererà neanche questa volta della sua prigione.Accetta però il supplizio,poichè molto conosce.
La mattina è incantevole:la lotta è finita e da là sotto si vede ergersi splendida una principessa nobile cinta da una corona di gemme in un vestito d'oro bianco e rame lucente,ed il cielo è azzurro.

lunedì 12 gennaio 2009

Sonno

Il tempo ha trovato approdo sulle sponde del divano col sonno di questo pomeriggio:senza condizione e prevenzioni,senza accorgermi,mi sono addormentato.

Avevo il bisogno fisico di dormire per riprendere energia e quello mentale per ritovare ordine nei fatti di questi giorni perchè tra i passi e le curve trovo abbracci e ricordo baci slegati tra loro in giornate assolate ,notti senza forma copiate dai pensieri che si comportano come nuvole al vento,tagliate a falce e ricomposte in lame in un battito di ciglia,nel voltarsi di spalle girandosi a letto,perdendo il tatto,sul filo di una cresta come su una montagna così su una schiena.
Sulla punta delle dita ho chiuso gli occhi.E lì c'è tutto un mondo.