venerdì 25 settembre 2009

Nel caldo della tuta


Questa serata mi aspettava al varco da un po' di tempo,come un appuntamento rimandato finchè inevitabile.

Non sarebbe stato possibile una volta di più il consueto passaggio crollo di energie-perdita di sensi-svenimento-morte sul divano- che di solito avviene con il rientro a casa dopo il lavoro.

La casa un casino e anche in tv niente di abbastanza alienante.Di solito il primo è un pensiero o meglio,una visione concreta, della quale mi è facile far finta di niente e il secondo un torpore comodo nel quale,spesso,affondo senza neanche far la doccia,consumando un pasto rapido senza gran preparazione nè alcuna ritualità.

Stasera mi sono alzato dal divano spegnendo la tele e mi sono fatto una doccia con della buona musica e la luce bassa,ho acceso un incenso,messo una tuta e ho tirato insieme i vestiti sporchi sparsi un po' dappertutto.Ho messo sui fornelli una padella e una bistecchiera e mi sono cucinato dei semplici spinaci,due bistecche e una pera della coop ma di nuovo c'è che li ho mangiati apparecchiando finalmente il mio mitico tavolo alto trenta centimetri e ho aperto una bottiglia di rosso che è un regalo che non mi facevo da tempo immemore.

La musica non ha smesso un secondo di suonare e finito di mangiare ho anche lavato i piatti.

Vi sembra così tanto normale?

domenica 13 settembre 2009

Lavoro e futuro,di notte

Ci sono notti d'agitazione interiore e ansia e questa è una di quelle.

Non c'è musica nè altro che contorni in qualche modo questo scrivere che primariamente è un furto di ore a quelle che mi separano dal risveglio,cioè tra abbastanza poco,non più di cinque. E' il modo più semplice per passare attraverso il sonno che non arriva e alla stanchezza che,benchè ci sia, è spazzata via dall'oppressione che mi sembra di avere al petto ogni volta che mi sdraio,solo,rigirandomi e senza una compagnia così come mi ero invece ben abituato ad avere in quest'ultima settimana di vacanze al mare,dopo anni d'assenza.

E' incredibile a dirsi ma è ineffabile la solidità morbida che senti con un corpo vicino.La tranquillità.

Donde venga questa agitazione è facile e sbrigativo a dirsi quanto sia difficile,con l'imminenza del risveglio,sconfiggerla e riposare.Ebbene:

Già è traumatico tornare dalle vacanze normalmente figurarsi poi se il proprio contratto è scaduto e,sebbene ci fosse la più che affermata ipotesi di rinnovo,nonostante sia probabile che verrà formulata nei prossimi giorni se non domani stesso,durante il contatto telefonico di questa sera con il direttore operativo,mi sono permesso di ricordare che io non ho ancora ricevuto nè firmato alcunchè per cui preferirei evitare i cantieri fintanto che non si sia stabilita a legge tutela reciproca ottenendo un duro cambio di tono oltre che di non destinazione lavorativa,come a rimandare tutto a un tempo successivo al passaggio delle mie "bizze".

In vacanza ho preso a leggere "il Giuoco delle perle di vetro" ed essendo già a buon punto,stimolato dalla quiete menorchina e da quella lettura ho cominciato a pesare l'oppressione di un lavoro poco stimolante e a soppesare ciò che è passato e ciò come si figura,contornandosi a me.

Fa un po' paura mentre questa notte continua.