martedì 8 giugno 2010

Fàntasia

E' un periodo nel quale il tempo è un po'più fluido e si sente tra le dita diventando qualcosa di diverso da un'incognita e più simile ad un prestigio di cui si intuisce il trucco,senza per altro capirlo davvero.
Questo non fa incazzare nè rende particolarmente orgogliosi o meritevoli ma certamente rende la mia condizione più divertita e nuovamente più distaccata,riprendendo quella traccia di intuizione che a causa dell'età adulta e di tutte le sue necessità avevo tralasciato.
Questo diverte solo me perchè l'intuizione è un micromondo di pensieri che prendono la propria vita e la propria logica nello spazio ristretto della psiche la quale,per una volta,non deve essere intesa come una cosa oscura e pericolosa,ripiegata nelle proprie perversioni e che brucia maggiormente più l'aria è tetra,ma semplicemente come un girotondo non politico di pensieri e fantasia.Un signore degli anelli mio,la mia mitologia,la mia esistenza che sviluppa piani di possibilità nuovi.
All'alba dell'età di mezzo riscopro quanto sia salutare affrancarsi per un momento da ciò che è definito vero,pratico e da,propriamente,farsi.
Certo che lasciarsi andare proprio del tutto non è esattamente facile,sennò volerei.
Tutte queste nuove informazioni che mi stanno arrivando da diverse parti stanno ristabilendo un collegamento con l'io che sospetta felicemente che qualcosa si muova diversamente dal canonico meccanismo azione-reazione e che sia vero anche ciò che non si tocca.

L'altra sera c'è stata una pizzata per ricordare il decennale del conseguimento del diploma e tra i vari discorsi uno m'ha fatto incazzare perchè riguardava la dose del mio talento e quanto invece faccia la mia applicazione.
Uno sosteneva che sono un applicatore,ma vi pare??
Questo però apre uno spiacevole campo pratico di materialismo e ottenimento che chiudo subito dicendo che sotto sotto è molto vero che mi brucia ma poco m'importa perchè sono capace di chiudere gli occhi e se poi mi mettessi veramente son cazzi suoi!!!

Tra le info sopracitate:"la biologia delle credenze" di Bruce Lipton e "What the bleep do we know"