lunedì 6 dicembre 2010

Parlando di politica in un italiano scorretto.

Non mi interessa,dico.E so che non è vero neanche questo.
Mi girano i coglioni essere corretto durante un discorso e le verità sono almeno due.
La prima è che se "sento" un atteggiamento due volte in una sera quell'atteggiamento è successo e quindi è vero.
Excursus.
Mi è successo di capitare in discorsi nei quali ero in torto,sia dal punto di vista dei contenuti,sia da quello dei fatti sia in quello dell'esposizione linguistica.Grammatica.Italiano.Forma.Fottuta forma del cazzo senza sorriso.Sorrisi,quelli che dovete tenervi stretti nelle vostre chiappe incontinenti di lussuria,laddove la lussuria perde il significato del godimento per il troppo esercizio.
Sono stato corretto senza alcun urto,nel piacere di parlare,e, se non c'era piacere c'era scontro e mi va bene lo stesso.Non correggetemi con il sorriso e nell'orecchio perchè vi odio.Ammetto gli errori se solo avete il coraggio di inorridire chiaramente nella vostra sapienza perchè almeno avete una posizione.
La seconda è che sono ignorante e parlo spesso delle cose che sento cercando un confronto aperto senza volere che la mia idea prevalga ma solo per cercare una proposta ma,questo, è evidentemente troppo.
Il mio ambiente è cambiato e se non presenzierò il 24 dicembre listener capirà.