giovedì 12 maggio 2011

Insofferenza

Una giornata in cui non ho fatto niente e non è una cosa bella,non ho conquistato un giorno di ferie dopo mesi di fatica e lavoro logorante ma ho solo fatto scorrere un giorno vuoto di appuntamenti;sono stato davanti al pc a giocare come un adolescente e quando mi sono esposto alla luce e all'aria mi facevano male gli occhi senza che riuscissi a ristabilire le misure e la mia posizione nello spazio-tempo.
Adesso nella mia sala,Darko,il mio cane, che è salito per sdraiarsi di fianco a me per dividere il malessere, mi guarda come se si aspettasse qualcosa.Il mio reflusso spinge dal basso all'alto straziandomi il petto in una cosa che è l'insieme tra un urto di vomito e un colpo ben assestato sullo sterno.Mi si prospettano ore di insofferenza e insoddisfazione come viatico per la notte che non ha il connotato di un meritato riposo ma di un passaggio quotidiano,ripetuto e meccanico,un passaggio che è il progetto del prossimo giorno dove due appuntamenti dominano il panorama:taglio i capelli al mattino presto e massaggio Sasha il pomeriggio tardi.Nel mezzo ore di nulla.Andrò a nuotare in pausa pranzo perchè Marianna ci va e io non so cosa fare e non ho voglia di sentirmi solo.Stasera invece non la vedo perchè mi sento troppo male,sono agitato tipo che nei muscoli delle gambe ho il nervoso e nei piedi il fastidio di portare le calze.
Alle spalle c'è il libro nuovo che mi ha consigliato Gigi,il Gigi di cui neanche so il cognome e che è uno dei migliori consiglieri di libri che conosca.Non so neanche se ho la testa per leggere perchè la testa,stasera,è andata a fare in culo.
Allora cerco una qualche ragione a cui attaccarmi e fare riferimento per dribblare quella tentazione infame che è il televisore e mi tuffo,per puro piacere,nella scorsa settimana e al corso fatto a Trieste,città magica.Bhè,lì ci sono le mie visioni di druidi e armi,guerrieri e clan,appartenenza oltre i confini del tempo nei suoi connotati comuni.Piacevoli notti agitate dalla vibrazione,solo intuita,di uno scopo sottile e nobile da perpetuare.Quanto è profonda la differenza con oggi e quanto vorrei piangere la miseria che sono.Nè valore nè convinzione in quest'uomo che non sa come crescere.
Vorrei che mi si aprisse il petto e che le mani che mi amano prendessero il cuore per dargli un bacio e poi riporlo più sicuro.
E anche il mio compagno di giochi degli ultimi dieci anni è qui sdraiato di fianco a me perchè non sa lasciarmi solo in questo momento e di questo lo ringrazio.
Sono tutti con me e io tremo.
Che bello che è piangere.