venerdì 25 settembre 2009

Nel caldo della tuta


Questa serata mi aspettava al varco da un po' di tempo,come un appuntamento rimandato finchè inevitabile.

Non sarebbe stato possibile una volta di più il consueto passaggio crollo di energie-perdita di sensi-svenimento-morte sul divano- che di solito avviene con il rientro a casa dopo il lavoro.

La casa un casino e anche in tv niente di abbastanza alienante.Di solito il primo è un pensiero o meglio,una visione concreta, della quale mi è facile far finta di niente e il secondo un torpore comodo nel quale,spesso,affondo senza neanche far la doccia,consumando un pasto rapido senza gran preparazione nè alcuna ritualità.

Stasera mi sono alzato dal divano spegnendo la tele e mi sono fatto una doccia con della buona musica e la luce bassa,ho acceso un incenso,messo una tuta e ho tirato insieme i vestiti sporchi sparsi un po' dappertutto.Ho messo sui fornelli una padella e una bistecchiera e mi sono cucinato dei semplici spinaci,due bistecche e una pera della coop ma di nuovo c'è che li ho mangiati apparecchiando finalmente il mio mitico tavolo alto trenta centimetri e ho aperto una bottiglia di rosso che è un regalo che non mi facevo da tempo immemore.

La musica non ha smesso un secondo di suonare e finito di mangiare ho anche lavato i piatti.

Vi sembra così tanto normale?

3 commenti:

Franco Zaio ha detto...

Bisogna volersi bene da soli, coccolarsi, farsi dei regali, sentire di meritare certe cose. Non è normale, ma è una bella cosa.

listener-mgneros ha detto...

da quando ti occupi di normale?

listener-mgneros ha detto...

Temo di aver riaperto sei linkato

http://skeptical-listener.blogspot.com/