Sono passati questi lunghi giorni di pioggia e oggi splendeva il sole in un cielo limpido e terso color azzurro elettrico,veramente intenso.
La giornata è novembrina negli altri colori con le montagne che sono ricoperte di alberi marroni,gialli e rossi senza quella spavalderia dell'inizio autunno ma con quella quiete che sembra consapevole dell'anima di una stagione che porta al sonno,alla lentezza,alla contemplazione inconscia di un'energia sottile,o,meglio ancora, leggera che sfugge come il vento molto gradevole quando il viso è rivolto a questo sole mite ma incline ad esser freddo. Le cime delle montagne sono spolverate di neve e quel bianco rende ancor più accesa la luce e splendente il cielo.Nessun contrasto in un tutto molto graduale.
Il fondovalle vive nelle linee tra sole e ombra ed è in quest'ultime che mi immergo.L'umidità è molto percepibile e si odora la terra impregnata,l'erba e le foglie umide non ancora marcite che liberano la propria essenza,l'acqua che scorre nelle canarole e le pozze d'acqua ridottesi alonate di un contorno più scuro.Quest'ombra e più fresca ma certamente non buia.
Le case sono più calde mentre,chiuse le finestre,i rumori esterni sono più lontani e la gente è meno conviviale:si ritira senza che sia una chiusura scontrosa sembra piuttosto un commiato gentile quando arriva l'ora di tornare a casa.
Il gusto è quello delle clementine e per analogia cromatica l'unico albero vivo è quello dei cachi.
La luce del tramonto è ora più greve e giunge accompagnata dal rumore veloce dei passi che si affrettano nelle strade per le ultime commissioni prima che il buio arrivi portando con se arcane paure che ancor'oggi risuonano con un impercettibile sospiro quando,con sollievo,si chiude senza rumore la porta di casa e si tolgono le scarpe.
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