lunedì 29 luglio 2013

Veleggiando

La prima immagine è sfumata nella notte.Corrisponde al momento in cui mi sveglio sotto il bimini della barca con tutto il fianco che percepisce la ruvidità della panchetta.Mi metto a sedere guardando dove sono gli altri:Albe dorme nelle sue certezze e nel suo amore,nella scelta della sua vita,con un sorriso benedetto.A prua Mauri e Fulvio parlano.Passo velocemente in rassegna le possibilità e decido di scendere in coperta e mettermi a letto. La seconda immagine è del mattino,mi sveglio con il leale Fulvio al mio fianco,egli ha un cuore retto dentro cui si agita un tremore lontano.Ricordo quei giorni della nostra infanzia,fratello mio. Ancora una volta tentenno un po':seppure ci sia il sole non so dire che ora sia,infine mi alzo. Lavo i denti,salgo, saluto skipper e hostess,concordiamo sul salpare e portarci in rada,prendo il costume asciugatosi di notte,scendo,lo metto e risalgo.Poche parole nel sole del mattino fino a che l'ancora non è gettata.La giornata è tersa,l'acqua calma.C'è la brezza delle prime ore del giorno quando il sorgere del sole sposta masse d'aria.Sono a poppa indeciso sul tuffarmi,aspetto un istante e poi via. La temperatura dell'acqua risveglia tutto il corpo,galleggiare nel fluido è un movimento aggraziato,baciato dal giovane sole.Non c'è un pensiero delineato ma avverto ciò che chiamo energia.Tutto si muove e ribolle nell'anima dove ancora soggiornano paure e incertezze e quel senso di poco.Il turbinio è forte:dentro di me ci sono molte aree agitate e in superficie cerco la carezza del nuovo giorno. Esco dall'acqua e mi avvolgo nell'asciugamano.Mi metto al sole,l'agitazione scema,gli altri man mano si svegliano e arrivano.L'inizio ha inizio.

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