mercoledì 23 luglio 2008

Argilla(da plasmare)

Questa è la prima sera d'estate.
Non avevo veramente voglia di andare a casa e ho allungato un po' di più la strada che mi ci avrebbe condotto.Certa musica senza attenzione.
Cena da un amico per un totale di tre elementi:io,il padrone di casa e il cuoco designato,chef professionista;crudo di pesce come filo rosso.
Nella mia mansarda c'è un amaca gialla in mezzo al salotto che al momento,dato che sono qui,giace interrogativa e ferma con tratti malinconici e decadenti.
Scivola,il bel tempo.
Il bel tempo vuole energie che non ho perchè non c'è un catalizzatore degno o sufficientemente magnetico da deformare in linee riconoscibili un pensiero abbozzato.
Il prato tagliato del bordo piscina non è la sabbia calda di una spiaggia.Asciugamani grezzi e lavati con parsimonia d'ammorbidente contro lievi pareo,giusto per inquadrare la differenza di temperatura che il suolo irradia.
Da qualche tempo non respiro il mare.Irrequieto.

4 commenti:

listener-mgneros ha detto...

il poggio che conosco....dialoghi...irrequieto...

Elsa ha detto...

Scrivi bene...si nuota facilmente fra le tue righe...
Bello il "pensiero" che riguarda l'amaca.
vivo sul mare...so cosa significa allontanarsi.
un saluto
Elsa

Anonimo ha detto...

forse respirare il mare ognitanto è come un tranquillante per chi fa della logica ossessiva uno stile di vita.. il mare come limite fisico invalicabile e contemporaneamente via di fuga irrinunciabile.
(o forse ho esagerato vol vino rosso)

darkste ha detto...

benvenuto nel mondo dei bloggers!